Cultura

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Sardegna: terra antica, di vento e di vino

Isolata e fiera, la Sardegna è una terra che custodisce millenni di storia e di silenzio, dove la natura e il tempo sembrano scorrere con un ritmo diverso. Qui, tra rocce modellate dal maestrale e colline che degradano verso il mare, l’uomo ha imparato a vivere in equilibrio con la terra.

Fin dall’età nuragica, questa isola è stata crocevia di popoli e culture: Fenici, Cartaginesi, Romani e Spagnoli hanno lasciato segni profondi, mescolando tradizioni, saperi agricoli e riti che ancora oggi sopravvivono nei gesti quotidiani.

Il vino, in Sardegna, non è solo un prodotto della terra ma un linguaggio identitario. Ogni vitigno racconta una storia di resistenza e di carattere: dal Cannonau, simbolo dell’isola e della sua forza ancestrale, al Vermentino, che profuma di macchia mediterranea e di salsedine. Accanto a loro, vitigni antichi e meno noti — come il Bovale, il Monica o il Carignano del Sulcis — continuano a dare voce alla diversità di suoli e microclimi che fanno della Sardegna un mosaico unico nel Mediterraneo.

Oggi come ieri, la viticoltura sarda è una forma di custodia. È un modo per tramandare il legame con la terra, con la luce, con la memoria di chi ha trasformato una regione aspra e generosa in una delle culle più autentiche del vino italiano.

La Sardegna non si lascia solo visitare: va ascoltata, respirata, assaggiata. Nel vino, come nella sua storia, c’è l’anima stessa dell’isola.